Casa del cardinale

Il Cinquecento: Un Nuovo Inizio per Tenno

Il Cinquecento segna l'inizio di un nuovo capitolo per Tenno. Con l'uscita di scena di Venezia, la regione, ad eccezione della contea di Arco, cade sotto l'influenza dell'imperatore e del vescovo, consolidando un'union politica che perdurerà per tre secoli. Questo periodo storico è caratterizzato da tre figure di spicco: Eustachio de Neideck, capitano di Tenno e di Riva, il cardinale Adriano Castellesi da Corneto e il vescovo Bernardo Clesio. Concentriamoci sul secondo personaggio, il cardinale Adriano Castellesi da Corneto, la cui presenza a Tenno e la ricca tradizione popolare attorno alla sua figura lasciano tracce significative.

Adriano Castellesi da Corneto: Una Figura di Rilievo

Nato a Corneto, l'attuale Tarquinia, dopo un matrimonio annullato, intraprende gli studi ecclesiastici. Successivamente, si reca in Scozia e in Inghilterra, per poi diventare segretario del cardinale Rodrigo Borgia, futuro papa Alessandro VI. Castellesi viene nominato vescovo di Hereford e successivamente di Bath e Wells, diventando cardinale nel 1503. La sua carriera subisce un declino dopo la morte di papa Alessandro VI, quando il successore Giulio II della Rovere viene eletto al suo posto. Presumibilmente in disgrazia con il nuovo pontefice, Castellesi lascia Roma e si stabilisce a Venezia dopo un lungo pellegrinaggio. Nel 1510, quando Venezia perde il controllo dell'Alto Garda, si reca a Trento, forse per discutere con l'imperatore Massimiliano su tali questioni, e successivamente a Riva. Durante gli anni della peste, dal 1511 al 1513, si suppone che risiedesse a Tenno, dove potrebbe aver abitato nel borgo di Frapporta, noto localmente come "Ca' del Cardinale". Alcuni lo identificano nel centro del borgo, dove una targa risalente al 1501 e un affresco dell'epoca sono legati alla sua presenza. Altri individuano la sua dimora all'estremità della contrada, dove una recente ristrutturazione ha commemorato la sua figura con una scritta incisa sulla porta d'ingresso. Il conte Nicolò d'Arco gli esprime gratitudine per il suo intervento a favore della sua famiglia nel 1512, tramite una divisione dei beni nota come "adriana", auspicando anche la morte di papa Giulio II affinché potesse vendicarsi e forse aspirare al soglio pontificio.

L'Eredità di Castellesi a Tenno: Tracce Tangibili

L'eredità di Adriano Castellesi a Tenno è visibile nell'intervento di ristrutturazione del portale della chiesa di San Lorenzo, ancora adornato dello stemma cardinalizio e di una scritta in latino sull'architrave. All'interno della chiesa, sulla parete destra della navata, si trova una dedica sbiadita, insieme ad altri affreschi rinascimentali. Si ipotizza che la stessa dedica di San Lorenzo, secondo alcune testimonianze, possa provenire da un manufatto della fontana eretta dal cardinale al di fuori delle mura di Frapporta, distrutta durante l'invasione francese del 1703.